Abu Simbel Expo | il salvataggio dei Templi, l'uomo e la tecnologia
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la mostra

una delle più affascinanti avventure dell’uomo

“Spettacolare e misteriosa”….

 

Il salvataggio

Non mancano gli aggettivi per descrivere la grande Campagna Nubiana, nell’antico Egitto, sorgente di fascino e di ammirazione, che continua a svelare i tesori di una storia millenaria che rischiavano di essere sommersi dal Grande Nilo.

Una grande vittoria dell’uomo

Il salvataggio dei Templi richiese più di 5 anni di lavoro, oltre 4.000 blocchi di svariate tonnellate tagliati e riposizionati 65 metri più in alto ed oltre 200 metri lateralmente.

119 nazioni per salvare i Templi della Nubia

2000 operai, quasi tutti locali, 150 tecnici provenienti da tutto il mondo, 50 famiglie, 20 bambini, oltre 40 milioni di ore di lavoro senza neanche un incidente mortale.

 

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a
la storia

viaggio nel cuore dell’esposizione

“…i tesori di una storia millenaria che rischiavano di essere sommersi dal Grande Nilo…”

la campagna nubiana

Nel 1954, il governo egiziano decise di costruire a sud della città di Aswan una gigantesca diga destinata a trasformare e modernizzare l’economia del paese ma che rischiava di sommergere, con il suo immenso bacino di raccolta, decine di edifici e di siti archeologici tra cui i templi di Abu Simbel e di Philae. Per questo i governi dell’Egitto e del Sudan chiesero, nel 1959, l’aiuto attivo dell’Unesco dal punto di vista materiale, tecnico e scientifico per proteggere e mettere in atto i progetti di salvaguardia dei monumenti dell’antica Nubia. L’Unesco rispose lanciando un duplice appello: il primo, di ordine generale, nel marzo del 1960; il secondo, nel novembre del 1968, riguardante specificamente il salvataggio dei templi di Philae. La Campagna aveva i seguenti obiettivi: • Inventariazione dei monumenti della Nubia • Individuazione di quelli a rischio inondazione • Azione di salvaguardia dei monumenti a rischio, con il conseguente spostamento dei siti in zone non minacciate dal rialzo del livello delle acque del Nilo. Dal 1964, il livello del aumentò progressivamente, creando un grande bacino che prese il nome di Lago Nasser, con la previsione dell’innalzamento del livello delle acque del fiume di circa 60 metri.

il salvataggio di Abu Simbel

Oltre 40 milioni di ore di lavoro, più di 5 anni di lavoro, oltre 4.000 blocchi di svariate tonnellate tagliati e riposizionati 65 metri più in alto ed oltre 200 metri lateralmente, 2000 operai, quasi tutti locali, 150 tecnici provenienti da tutto il mondo, 50 famiglie, 20 bambini, oltre 40 milioni di ore di lavoro senza neanche un incidente mortale. Questi alcuni numeri di una grande vittoria dell’uomo che, dal 1964 al 1968, riuscì a salvare i Templi di Abu Simbel, in Egitto, destinati alla definitiva scomparsa in seguito alla costruzione del El Saad El Aali, la grande diga di Aswan. Promotore di questo progetto fu l’U.N.E.S.C.O., a cui parteciparono 119 nazioni per salvare gran parte dei monumenti della Nubia, e che nel 1979 riconobbe Abu Simbel come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

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